f.a.q. = domande frequenti

D.: Che cos'e' la miopia?

R.:La miopia è un difetto della vista caratterizzato dal fatto che i raggi luminosi provenienti da lontano si riuniscono nel fuoco posto anteriormente alla retina, ciò determina una visione sfocata .
I soggetti miopi hanno difficoltà quindi nella vista da lontano, mentre hanno una vista molto chiara degli oggetti vicini perchè i raggi luminosi confluisco sulla retina. La miopia insorge in età giovanile e si manifesta soprattutto nei soggetti che leggono molto, infatti oltre alla predisposizione ereditaria, l'applicazioen alla lettura predispone alla mainfestazione della miopia .
Si distinguono quattro tipi di miopia.
La forma lieve, in cui la miopia non supera le 3 diottrie, la forma modica, entro le 10 diottrie, la miopia elevata fino alle 20 diottrie e quella elevatissima, oltre le 20 diottrie .
Quest'ultima è una forma congenita, correlata a lesioni della retina, del vitro e del cristallino.

D.: Che cos'e' l'ipermetropia?

R.: L'ipermetropia è un'ametropia o condizione refrattiva nella quale i raggi provenienti dall'infinito si mettono a fuoco oltre la retina. Un certo grado d'ipermetropia può essere compensato grazie all'accomodazione. Se quest'ultima non è sufficiente saranno necessarie lenti positive, biconvesse o convergenti.
Da un punto di vista ottico il bulbo oculare è troppo corto rispetto al potere refrattivo (ossia alla capacità di messa a fuoco dell'occhio). L'ipermetrope può compensare la sua ametropia, ma ciò può avvenire solo per difetti di entità medio-bassa. La compensazione dell'ipermetropia dipende, inoltre, dal grado di accomodazione disponibile: è massimo in giovane età ma diminuisce con il passare degli anni. Questo spiega perché un certo grado d'ipermetropia da giovani venga compensato tranquillamente, mentre con l'avanzare dell'età va corretto con lenti sempre più forti.
Cause più rare dell'ipermetropia possono essere:
- una riduzione della curvatura della cornea e/o del cristallino
- un'eccessiva distanza tra cristallino e cornea

L'ipermetrope può vedere gli oggetti all'infinito solo utilizzando il meccanismo dell'accomodazione e, per questa ragione, il suo muscolo ciliare non è mai completamente rilassato. I sintomi principali sono definiti astenopici (mal di testa, bruciore, lacrimazione, ecc.) e si manifestano specialmente nella visione da vicino, in conseguenza all'eccessivo uso dell'accomodazione (ipermetropia + visione da vicino); questa situazione si può presentare, ad esempio, in seguito a lettura per molte ore al giorno. Solo in una fase più avanzata vi è un calo dell'acutezza visiva che si manifesta prima nella visione per vicino e poi anche nella visione a distanza, quando l'accomodazione non è più in grado di compensare l'ipermetropia.

D.: Che cos'e' l'astigmatismo?

R.: L'astigmatismo è un'ametropia o errore refrattivo molto comune in cui, a causa di una curvatura corneale asimmetrica, vi è una differente rifrazione ottica lungo i diversi meridiani oculari (esempio 180° e 90°).
Nei soggetti normali, i meridiani hanno tutti lo stesso raggio di curvatura (sistema omocentrico) oppure può essere presente un leggero astigmatismo cosiddetto fisiologico (vedi sotto). Il soggetto astigmatico, invece, presenta un profilo corneale in cui un meridiano ha un potere maggiore rispetto al suo ortogonale. Otticamente l'astigmatismo provoca due differenti linee di focalizzazione sulla retina, le quali causano una visione sfocata (o sdoppiata) a tutte le distanze.
L'astigmatismo può essere associato a miopia, ipermetropia e presbiopia. La compensazione dell'astigmatismo prevede l'utilizzo di lenti oftalmiche o lenti a contatto o chirurgia refrattiva.
Il termine non è da confondere con l'astigmatismo dei fasci obliqui, un'aberrazione ottica.
A seconda del tipo di astigmatismo i sintomi possono essere molto differenti. Astigmatismi di grado lieve possono essere asintomatici oppure presentare sintomi derivanti dal continuo cambio di messa a fuoco (accomodazione) nel tentativo di ottenere un'immagine il più nitido possibile. Tali sintomi consistono in dolori ai bulbi oculari, dolori sull'arcata ciliare, cefalea, bruciore agli occhi, lacrimazione eccessiva. Astigmatismi di grado medio elevato presentano solitamente una visione sfocata, sia nella visione per lontano che per vicino.

D.: Che cos'e' la presbiopia?

R.: La presbiopia è una condizione fisiologica dell'apparato visivo, non appartenente ai difetti di refrazione,non fa quindi parte delle ametropie. È prettamente legata a una perdita di efficienza dell'apparato accomodativo. In particolare, si verifica una perdita progressiva di elasticità del cristallino.

Insorgenza
La presbiopia si manifesta come difficoltà a mettere a fuoco da vicino: si ha difficoltà a leggere, a lavorare al computer, ecc. Questo avviene perché l'ampiezza accomodativa si è ridotta.
Insorge mediamente attorno ai 40 anni e, secondo diversi studi, è minore in abitanti delle basse latitudini
Sintomi
Si manifesta con visione sfocata e annebbiata da vicino, migliorabile allontanandosi da ciò che si osserva o aumentando la illuminazione. Ha come effetto secondario negli ipermetropi la quasi contemporanea difficoltà di accomodazione da lontano per diottrie superiori ad almeno +1,50.
Correzione
La correzione avviene con lenti oftalmiche positive o meno negative nei casi dei miopi presbiti. Altre soluzioni compensative sono rappresentate dall'utilizzo di lenti a contatto, generalmente di tipo multifocale. La chirurgia refrattiva, in questo caso, non può essere d'aiuto poiché è il potere da lontano che viene a modificarsi in caso di intervento. Sono però in atto studi e prove di impianto di cristallini progressivi. Una tecnica molto recente permette di correggere la presbiopia e l'ipermetropia con l'utilizzo di radiofrequenze che, scaldando la cornea, eliminano le parti lese.

D.: Quando effettuare la prima visita oculistica?

R.:Mentre viene sempre effettuata una prima visita oculistica alla nascita a tutti i prematuri e a tutti i neonati a rischio di malattie geneticamentente trasmesse prima della dimissione dai reparti di maternità, una completa visita oculistica viene, in pratica, demandata all’iniziativa dei pediatri e dei genitori.Lo sviluppo della funzione visiva avviene tra il secondo ed il terzo anno di età ed è quindi consigliabile eseguire proprio in questo periodo una prima visita oculistica.

D.: Perche' l'oculistica mette le gocce?

R.:
La parte dell'esame meno grata al bimbo, ma indispensabile, consiste nell’instillazione del collirio che consente la dilatazione delle pupille. I colliri vengono somministrati una o più volte e sono efficaci, entro 15-45 minuti, agiscono dilatando la pupilla e rilassando temporaneamente il potere di messa a fuoco dell'occhio (accomodazione). Per avere un maggior efficacia nel blocco dell’accomodazione è necessario instillare parte dei colliri o pomate a casa e completare in un secondo momento la visita oculistica (il collirio usato in questo caso è l’atropina il cui effetto sulla dilatazione dura molto più a lungo, anche 6-7 gg e bisogna quindi proteggere il piccolo paziente dal sole). Con il blocco parziale dell’accomodazione è possibile evidenziare con maggior precisione un difetto visivo (che altrimenti ad un controllo superficiale potrebbe essere anche completamente compensato dalla elevata capacità accomodativa del piccolo paziente), misurando accuratamente i cosiddetti "difetti di refrazione" (miopia, ipermetropia ed astigmatismo). E anche nei bambini scarsamente collaboranti, è possibile ottenere dei dati refrattivi oggettivi usando delle lenti ed una particolare sorgente luminosa (retinoscopio) mediante un esame detto schiascopia. Proiettando un raggio luminoso nell'occhio, l'oculista può valutare, attraverso le riflessioni della luce e anteponendo delle lenti correttive, se il bambino vede bene (se è cioè emmetrope ), o ha una lieve miopia, od è ipermetrope, o astigmatico e quindi se ha bisogno degli occhiali correggendo in questa maniera il suo difetto di vista. Inoltre con la dilatazione della pupilla (midriasi) l'oculista è in grado di esaminare la parte interna dell'occhio.

D.: Ma mio figlio è strabico?

R.:A volte i genitori riferiscono che i loro piccoli sono “strabici”, ma in realtà i bimbi, non avendo ancora un buon controllo dei muscoli oculari, si stancano presto andando generalmente in divergenza con gli occhi. Comunque già nei primi 3-4 mesi si ha un netto miglioramento perché matura la capacità di messa a fuoco (accomodazione), di fissazione e di convergenza e il bimbo è in grado di compiere movimenti rapidi d’inseguimento con gli occhi. Infatti intorno ai 6 mesi tale pseudostrabismo sparisce del tutto. In alcuni casi i bambini sembrano effettivamente essere strabici. Questo condizione è determinata dal fatto che non hanno ancora ben sviluppato la sella nasale e rimane un certo grado di epicanto che generalmente si riduce intorno ai 6-7 anni. Comunque è bene sempre effettuare un controllo oculistico ed eventualmente ortottico intorno ai 3 anni di età che può differenziare uno pseudostrabismo da uno strabismo reale. In quest’ultimo caso è presente una condizione per cui gli assi visivi degli occhi non sono paralleli, ma un occhio può essere deviato all'interno o all'esterno, verso l'alto o verso il basso. Lo strabismo può essere costante oppure intermittente. I bambini strabici normalmente sono inconsapevoli del loro problema e questa condizione interferisce con lo sviluppo dell'uso coordinato di entrambi gli occhi. Va pertanto curato con terapia ortottica (bendaggio di un occhio per un certo tempo) o con la terapia refrattiva (occhiali) .

D.: Come devono essere gli occhiali per il bambino?

R.: Per il piccolo gli occhiali rappresentano quasi sempre un “oggetto fastidioso” e vissuto, nella maggior parte dei casi, come un oggetto che ne limita la propria libertà. Si deve tenere inoltre presente che a differenza dei genitori, responsabili nella maggior parte dei casi della scelta dell’occhiale, raramente il bambino è interessato all’aspetto estetico e ad occhiali di tendenza. Se quindi è importante che partecipi alla scelta dell’occhiale che più lo soddisfi, dobbiamo ricordare che l’occhiale, a differenza dell’adulto, non solo serve a correggere il suo difetto refrattivo, ma rappresenta il “mezzo indispensabile” per il suo corretto sviluppo della visione. Infine non si possono trascurare alcune caratteristiche che lo rendano adatto all’anatomia del viso (i rapporti anatomici, distanza interpupillare etc. sono molto diversi da quelli dell’adulto), alla sua vita scolastica e di relazione con gli amici nonché alle eventuali attività sportive svolte. Vediamole:

La montatura, nei bambini fino ai 6 anni è meglio scegliere una montatura in materiale leggero e flessibile e senza parti metalliche (tanto più se i bimbi svolgono attività sportive ) meglio in plastica morbida così da permettergli una normale vita di relazione con gli altri bambini e non limitarlo nei giochi. Deve garantire un ampio campo visivo aderendo bene al viso, (magari con l’applicazione di una cinghietta alle stanghette), che la mantenga bene in posizione sul naso. Inoltre gli occhi devono essere ben centrati sia orizzontalmente che verticalmente e collimare con il centro ottico delle lenti.

D.: Cheratocono - Che cos’e'?

R.:Il cheratocono è una deformazione non infiammatoria della cornea (ectasia) che dalla forma quasi sferica assume una conformazione "a cono" come conseguenza dell'assottigliamento localizzato, ma più o meno esteso dello stroma corneale. E' un condizione progressiva che può progredire velocemente o si sviluppa lentamente negli anni e che interessa entrambi gli occhi (90% dei casi) anche se soltanto un occhio può essere interessato inizialmente. La correzione, nelle forme lievi, si attua con lenti per occhiali per l'astigmatismo, nelle forme più avanzate è consigliato l'uso di lenti a contatto gas permeabili, mentre nelle forme più gravi (20% dei casi), può essere necessario il trapianto di cornea.

D.: Cheratocono - Terapia con le lenti a contatto.

R.:Nelle forme iniziali di cheratocono, la sola correzione con lenti per occhiali, che compensa parte dell’astigmatismo, è quasi sempre sufficiente a raggiungere un discreto visus ed avere una soddisfacente vita di relazione. Nelle forme più avanzate questa però non garantisce una valida qualità visiva e un miglioramento si può ottenere solo con l’uso di lenti a contatto rigide le quali “contenendo” la deformazione indotta dal cheratocono consentono il raggiungimento di un visus discreto anche in forme avanzate. E’ stata anche ipotizzata una azione “ritardante” l’evoluzione del cheratocono con uso di tali lenti, la cui veridicità scientifica deve ancora essere dimostrata. La costruzione delle lenti deve essere fatta in centri specializzati dopo topografia e prova al test di fluoresceina e la lente ideale dovrebbe evitare il più possibile “l’appoggio apicale sul cono” cercando di seguirne per quando possibile la curvatura. Se si presenta intolleranza alle lenti a contatto gaspermeabili, si può provare una lente morbida torica e poi correggere, quando possibile, l’astigmatismo residuo con lenti da occhiali. Nella maggior parte dei casi il paziente affetto da cheratocono grazie a queste lenti riesce a compensare molto bene il suo difetto e tende ad indossarle il più a lungo possibile, ma tale evenienza deve essere sconsigliata, perché le lenti (soprattutto le gaspermeabili), possono provocare sofferenza epiteliale all’apice del cono determinando ulcerazioni epiteliali ricorrenti e leucomi apicali che si concretizzano con il tempo nell’intolleranza alla lenti stesse.

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