D.: Che cos'e' la miopia?R.:La miopia è un difetto della vista caratterizzato dal fatto che i raggi luminosi provenienti da lontano si riuniscono nel fuoco posto anteriormente alla retina, ciò determina una visione sfocata . D.: Che cos'e' l'ipermetropia?R.: L'ipermetropia è un'ametropia o condizione refrattiva nella quale i raggi provenienti dall'infinito si mettono a fuoco oltre la retina. Un certo grado d'ipermetropia può essere compensato grazie all'accomodazione. Se quest'ultima non è sufficiente saranno necessarie lenti positive, biconvesse o convergenti. D.: Che cos'e' l'astigmatismo?R.: L'astigmatismo è un'ametropia o errore refrattivo molto comune in cui, a causa di una curvatura corneale asimmetrica, vi è una differente rifrazione ottica lungo i diversi meridiani oculari (esempio 180° e 90°). D.: Che cos'e' la presbiopia?R.: La presbiopia è una condizione fisiologica dell'apparato visivo, non appartenente ai difetti di refrazione,non fa quindi parte delle ametropie. È prettamente legata a una perdita di efficienza dell'apparato accomodativo. In particolare, si verifica una perdita progressiva di elasticità del cristallino. D.: Quando effettuare la prima visita oculistica?R.:Mentre viene sempre effettuata una prima visita oculistica alla nascita a tutti i prematuri e a tutti i neonati a rischio di malattie geneticamentente trasmesse prima della dimissione dai reparti di maternità, una completa visita oculistica viene, in pratica, demandata all’iniziativa dei pediatri e dei genitori.Lo sviluppo della funzione visiva avviene tra il secondo ed il terzo anno di età ed è quindi consigliabile eseguire proprio in questo periodo una prima visita oculistica. D.: Perche' l'oculistica mette le gocce?R.: D.: Ma mio figlio è strabico?R.:A volte i genitori riferiscono che i loro piccoli sono “strabici”, ma in realtà i bimbi, non avendo ancora un buon controllo dei muscoli oculari, si stancano presto andando generalmente in divergenza con gli occhi. Comunque già nei primi 3-4 mesi si ha un netto miglioramento perché matura la capacità di messa a fuoco (accomodazione), di fissazione e di convergenza e il bimbo è in grado di compiere movimenti rapidi d’inseguimento con gli occhi. Infatti intorno ai 6 mesi tale pseudostrabismo sparisce del tutto. In alcuni casi i bambini sembrano effettivamente essere strabici. Questo condizione è determinata dal fatto che non hanno ancora ben sviluppato la sella nasale e rimane un certo grado di epicanto che generalmente si riduce intorno ai 6-7 anni. Comunque è bene sempre effettuare un controllo oculistico ed eventualmente ortottico intorno ai 3 anni di età che può differenziare uno pseudostrabismo da uno strabismo reale. In quest’ultimo caso è presente una condizione per cui gli assi visivi degli occhi non sono paralleli, ma un occhio può essere deviato all'interno o all'esterno, verso l'alto o verso il basso. Lo strabismo può essere costante oppure intermittente. I bambini strabici normalmente sono inconsapevoli del loro problema e questa condizione interferisce con lo sviluppo dell'uso coordinato di entrambi gli occhi. Va pertanto curato con terapia ortottica (bendaggio di un occhio per un certo tempo) o con la terapia refrattiva (occhiali) . D.: Come devono essere gli occhiali per il bambino?R.: Per il piccolo gli occhiali rappresentano quasi sempre un “oggetto fastidioso” e vissuto, nella maggior parte dei casi, come un oggetto che ne limita la propria libertà. Si deve tenere inoltre presente che a differenza dei genitori, responsabili nella maggior parte dei casi della scelta dell’occhiale, raramente il bambino è interessato all’aspetto estetico e ad occhiali di tendenza. Se quindi è importante che partecipi alla scelta dell’occhiale che più lo soddisfi, dobbiamo ricordare che l’occhiale, a differenza dell’adulto, non solo serve a correggere il suo difetto refrattivo, ma rappresenta il “mezzo indispensabile” per il suo corretto sviluppo della visione. Infine non si possono trascurare alcune caratteristiche che lo rendano adatto all’anatomia del viso (i rapporti anatomici, distanza interpupillare etc. sono molto diversi da quelli dell’adulto), alla sua vita scolastica e di relazione con gli amici nonché alle eventuali attività sportive svolte. Vediamole: La montatura, nei bambini fino ai 6 anni è meglio scegliere una montatura in materiale leggero e flessibile e senza parti metalliche (tanto più se i bimbi svolgono attività sportive ) meglio in plastica morbida così da permettergli una normale vita di relazione con gli altri bambini e non limitarlo nei giochi. Deve garantire un ampio campo visivo aderendo bene al viso, (magari con l’applicazione di una cinghietta alle stanghette), che la mantenga bene in posizione sul naso. Inoltre gli occhi devono essere ben centrati sia orizzontalmente che verticalmente e collimare con il centro ottico delle lenti. D.: Cheratocono - Che cos’e'?R.:Il cheratocono è una deformazione non infiammatoria della cornea (ectasia) che dalla forma quasi sferica assume una conformazione "a cono" come conseguenza dell'assottigliamento localizzato, ma più o meno esteso dello stroma corneale. E' un condizione progressiva che può progredire velocemente o si sviluppa lentamente negli anni e che interessa entrambi gli occhi (90% dei casi) anche se soltanto un occhio può essere interessato inizialmente. La correzione, nelle forme lievi, si attua con lenti per occhiali per l'astigmatismo, nelle forme più avanzate è consigliato l'uso di lenti a contatto gas permeabili, mentre nelle forme più gravi (20% dei casi), può essere necessario il trapianto di cornea. D.: Cheratocono - Terapia con le lenti a contatto.R.:Nelle forme iniziali di cheratocono, la sola correzione con lenti per occhiali, che compensa parte dell’astigmatismo, è quasi sempre sufficiente a raggiungere un discreto visus ed avere una soddisfacente vita di relazione. Nelle forme più avanzate questa però non garantisce una valida qualità visiva e un miglioramento si può ottenere solo con l’uso di lenti a contatto rigide le quali “contenendo” la deformazione indotta dal cheratocono consentono il raggiungimento di un visus discreto anche in forme avanzate. E’ stata anche ipotizzata una azione “ritardante” l’evoluzione del cheratocono con uso di tali lenti, la cui veridicità scientifica deve ancora essere dimostrata. La costruzione delle lenti deve essere fatta in centri specializzati dopo topografia e prova al test di fluoresceina e la lente ideale dovrebbe evitare il più possibile “l’appoggio apicale sul cono” cercando di seguirne per quando possibile la curvatura. Se si presenta intolleranza alle lenti a contatto gaspermeabili, si può provare una lente morbida torica e poi correggere, quando possibile, l’astigmatismo residuo con lenti da occhiali. Nella maggior parte dei casi il paziente affetto da cheratocono grazie a queste lenti riesce a compensare molto bene il suo difetto e tende ad indossarle il più a lungo possibile, ma tale evenienza deve essere sconsigliata, perché le lenti (soprattutto le gaspermeabili), possono provocare sofferenza epiteliale all’apice del cono determinando ulcerazioni epiteliali ricorrenti e leucomi apicali che si concretizzano con il tempo nell’intolleranza alla lenti stesse. |
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